SEZIONI

I settori interessati dalla crisi



Breve inquadramento e indicazione dei lavoratori coinvolti

Nel periodo 2009 – 2013, la Provincia di Venezia ha concluso complessivamente 160 pratiche di crisi aziendali relative a Porto Marghera e zone limitrofe; di queste, 40 concernenti le aziende operanti nel settore della chimica, 74 nel settore metalmeccanico, 13 nel settore trasporti, 8 nel settore terziario e 25 nel settore del vetro. E’ necessario evidenziare che numerose aziende devono avvalersi degli ammortizzatori sociali più di una volta e che quindi gli accordi sopra menzionati si riferiscono ad un totale di 94 aziende. Il totale dell’organico locale delle aziende di Porto Marghera e zone limitrofe che hanno concluso trattative di crisi avvalendosi dell’intermediazione della Provincia di Venezia è stato pari a 7.295 unità, di cui il 46% - corrispondente a 3.379 lavoratori - è stato colpito da crisi con messa in CIGS o in mobilità ex lege 223/91 o con l’utilizzo di entrambi gli ammortizzatori sociali. Del totale dei lavoratori colpiti, n. 1.836 (54%) sono stati posti in CIGS, n. 1.348 (40%) sono stati messi in mobilità ex lege 223/91 e per n. 195 (6%) sono stati applicati entrambi gli ammortizzatori sociali.

Chimica

Il totale delle procedure concluse di crisi aziendali del settore chimico, nel periodo 2009-2013, ha raggiunto 40 casi, relativi a 17 aziende con un organico locale pari a 2.457 lavoratori, di cui il 36% è stato posto in CIGS (333 lavoratori) o in mobilità L. 223/91 (532) oppure in entrambi gli istituti (11 lavoratori). Complessivamente è stata chiesta CIGS per 72 mesi.

Metalmeccanica

Nel periodo 2009 – 2013 la Provincia di Venezia ha concluso 74 accordi relativi a crisi per n. 47 aziende operanti nel settore metalmeccanico operanti a Porto Marghera. Il numero dell’organico locale è pari a 3.851 unità, di cui il 39% è stato posto in mobilità o in CIGS o in entrambi gli ammortizzatori. Complessivamente sono stati applicati 324 mesi di CIGS.

Trasporti

Nel periodo di osservazione 2009 - 2013 sono stati stipulati 13 accordi per 8 aziende che avevano alle proprie dipendenze 209 lavoratori di cui il 92% è stato coinvolto dall’applicazione di uno o più ammortizzatori sociali: n. 105 da CIGS, n. 81 da mobilità e per 7 lavoratori è stata applicata sia mobilità che CIGS. Complessivamente, nel periodo di riferimento, sono stati concessi 72 mesi di CIGS.

Terziario

Nel periodo 2009-2013 sono state concluse 8 procedure di crisi aziendali relative a 6 aziende del settore terziario che operano a Porto Marghera. Le suddette aziende impiegano 94 lavoratori, dei quali la quasi totalità è stata coinvolta dalla crisi: n. 61 con la messa in CIGS e n. 42 con la messa in mobilità ex lege 223/91. Complessivamente sono stati autorizzati 60 mesi di CIGS.

Vetro

Nel periodo 2009-2013 sono state concluse 25 pratiche di crisi aziendali gestite dalla Provincia di Venezia, che hanno coinvolto 16 aziende operanti nel settore del vetro, di cui 22 pratiche sono relative alle aziende operanti nei settori a soffio e 3 relative a quelle operanti nei settori meccanizzati.

Il totale dell’organico locale delle aziende coinvolte operanti nel settore del vetro è di 684 lavoratori. Di questi, 649 unità sono state coinvolte da pratiche di CIGS e 51 da procedure di mobilità ai sensi della L. 223/91 e 20 da entrambi gli ammortizzatori sociali. Ciò significa che tutto il personale delle unità locali è stato coinvolto - una o più volte - dalle procedure di crisi aziendale. Il totale della CIGS richiesta, da alcune aziende anche più di una volta, ha raggiunto durante il periodo di osservazione il valore di 228 mesi

Per Murano la crisi del settore vetrario ha iniziato a dare i primi segnali a partire dal 1998, a seguito del problema legato agli sgravi fiscali ed in concomitanza con l’adeguamento degli impianti delle vetrerie in materia di sicurezza ed ambiente (fumi, scarichi acque, ecc.), ripercussioni che si sono manifestate con la chiusura di alcune realtà produttive anche storiche, la perdita di posti di lavoro e l’aumento della richiesta di cassa integrazione da parte delle aziende del settore; con la recente recessione economica e si è avuta una notevole contrazione del numero delle sedi di impresa attive nel settore legate alla produzione e lavorazione di vetro. Rilevanti le tematiche connesse alla concorrenza sleale legate all’utilizzo della dicitura “Vetro di Murano” da parte di produttori esteri.

Il settore del vetro artistico di Murano, già caratterizzato da una profonda crisi, ha manifestato effetti particolarmente evidenti a partire dal 2009 a seguito della crisi congiunturale che caratterizza l’attuale fase economica.

L’instabilità dei mercati e le ripercussioni della recente crisi economica globale hanno duramente colpito il comparto del vetro artistico di Murano, comportando una notevole contrazione del numero delle aziende (anche storiche) e la conseguente crisi occupazionale (da 5.000 addetti negli anni ‘60 ai circa 800 attuali. Fonte COSES 2012)

In generale, tra le cause di tale crisi si possono individuare:

  • gli alti costi della produzione, legati tra l’altro agli alti costi dei trasporti, delle materie prime e dei prodotti e delle forniture energetiche;
  • le criticità gestionali quali la piccola dimensione aziendale, il mancato ricambio generazionale e il problema del reperimento e della formazione della manodopera;
  • l’assenza di regole a tutela della produzione artistica, con conseguente concorrenza di prodotti a basso prezzo provenienti dai paesi dell’est asiatico, affiancata ad una massiccia presenza di prodotti contraffatti;
  • l’alto costo per l’adeguamento e/o gestione degli impianti nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza ed ambiente.

Nonostante questo, Murano continua a rappresentare un valore aggiunto per la città di Venezia e a richiamare visitatori da tutto il mondo: l’immagine del Vetro di Murano, per l’unicità della combinazione artistico-artigianale-industriale, è tuttora riconosciuta globalmente come sinonimo di originalità e qualità.